Gran classe e passione autentica per il “Tango Mood”, ultimo appuntamento dei “Concerti d’Estate” della Cooperativa Sinfonietta.
La Cooperativa Sinfonietta Messina nasce dalla collaborazione e dall’impegno di sette professionisti del mondo musicale e teatrale messinese: Melo Mafali, Alessandro Blanco, Martina Morabito, Giovanni Alibrandi, Antonino Cicero, Giancarlo Parisi e Pierangelo La Spada. Esperienze e formazioni diverse confluiscono in un unico piano di lavoro volto alla divulgazione, alla produzione e all’organizzazione di eventi su territorio cittadino, nazionale ed internazionale.
Foto di Carla Bonomo
Tre date, egregia qualità e ottima risposta di pubblico per questa prima proposta concertistica nella gotica location della chiesa di S. Maria Alemanna: il 24 maggio “Paganini-Piazzolla”: lo sguardo artistico del duo Giovanni Alibrandi (violino) e Alessandro Blanco (chitarra) si è posato, con perizia tecnica e stilistica, su due grandi personalità musicali che, tra virtuosismo e innovazioni, hanno segnato la storia musicale dal loro tempo in avanti; il 7 giugno è stata la volta di “Percolator”, occasione di pura sperimentazione ad opera di Melo Mafali alle tastiere, Giancarlo Parisi al sax e strumenti etnici e Antonio Oliva alle percussioni: un flusso sonoro omogeneo e finemente contaminato, dal sapore etnico e pregno di jazz e di musica elettronica.
Foto di Carla Bonomo
Ieri 12 giugno, per il “Tango Mood”, sul palco il quintetto formato da Antonino Cicero (fagotto), Giovanni Alibrandi (violino), Alessandro Blanco (chitarra), Flavio Gullotta (contrabbasso) e Pierangelo La Spada (percussioni). Ad inaugurare la serata, Libertango di Astor Piazzolla, pezzo che da il nome all’intero album del 1974 e che ha determinato non solo la svolta nella carriera del compositore di Mar del Plata – ergendolo a musicista di fama mondiale – ma anche quel fatidico passaggio al Nuevo Tango e alla cosiddetta Rivoluzione elettrica, con l’introduzione di strumenti – come flauti, organo Hammond, percussioni, chitarre ecc – fino a quel momento lontani dal tango argentino della tradizione; di Piazzolla, sono stati eseguiti, inoltre, Oblivion, Preparense e Novitango.
A completare il fitto ed elegante programma: Uno Tango, brano del 1943 di Mariano Mores; Desde el Alma, un classico composto nel 1911 dall’allora quattordicenne Rosita Melo, pianista, compositrice e poetessa uruguaiana-argentina; Palomita Blanca, scritta nel 1929 da Anselmo Aieta; Toda mi Vida del “bandoneón de Buenos Aires”, il compositore Aníbal Carmelo Troilo, conosciuto come “Pichuco“; di Troilo anche Trampera; Quejas de Bandoneon di Juan de Dios Filiberto, poliedrico artista – fu compositore, direttore d’orchestra, violinista, pianista, poeta – di origini italiane; Silueta Portena, attribuita ai fratelli Juan Ventura e Nicolas Luis Cuccaro; Morena di Jane Bos e la celebre Cumparsita, composta tra il 1915 e il 1916 dall’uruguaiano Gerardo Matos Rodriguez: concepita da quest’ultimo come una marcetta, fu arrangiata come tango – su commissione dello stesso Rodriguez – da Roberto Firpo, il quale sopperì – tramite l’inserimento di temi di alcuni dei suoi tanghi – alla stesura piuttosto approssimativa della seconda parte; Rodriguez non consentì a Firpo di aggiungere firma congiunta al brano riscritto, ignari entrambi dell’immane successo che avrebbe riscosso da lì a poco.
Le trascrizioni e gli arrangiamenti sono stati elaborati dal “Quartetto Atipico Danzarin”, la già rinomata formazione Alibrandi – Cicero – Blanco – Gullotta divenuta, con La Spada, brillante ed efficace quintetto per Sinfonietta.
L’ abbraccio milonguero, quel tumulto di passioni semplici – forti e sobrie allo stesso tempo – è tornato a vivere ieri sera nel “Tango Mood” come ampia volcada, passo palpitante di intime sonorità sorrette e sospese, sensuale danza di accenti e dinamiche.
Marta Cutugno