di Marta Cutugno
Sono passati quarant’anni dall’approvazione della legge 180 che decretò la chiusura dei manicomi ed il pensiero rivoluzionario di Basaglia resta più che mai attuale. “Visto da vicino nessuno è normale” : chi può dirsi pienamente sano di mente? Basaglia, che impiegò quasi un ventennio della sua vita nella lotta ed in difesa della lesa dignità degli internati in Italia, si battè perché ciascun individuo non restasse recluso o allontanato dalla dimensione sociale a causa dei suoi disagi ma fosse opportunamente coinvolto e reintegrato per tutelarne speranze ed identità, per restituire dignità a tante troppe esistenze, puntando all’inclusione.
Una riflessione umana e politica, dunque, si pone al centro ed investe l’affine e significativo lavoro di ricerca sul campo nel Centro Diurno di Salute Mentale “Camelot” che ha condotto Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi alla composizione e rappresentazione del loro spettacolo “Delirio Bizzarro”, andato in scena sabato 28 e domenica 29 ai Magazzini del Sale. Per la stagione dei Magazzini, la compagnia ha proposto una versione “tascabile” e rinnovata dello spettacolo che è già vincitore del premio Forever/Young 2015/2016.
Delirio Bizzarro si muove agevolmente e senza inutili fronzoli nella contemporaneità dei suoi contenuti ponendo a confronto un delirio che risulta duplice, quantomeno in un primo momento : da un lato la diversità di cristallo di Mimmo, dall’altro la società distratta ed in perenne corsa rappresentata da Sofia. Due mondi destinati a fagocitarsi tramite un’interessante gestione dei tempi che si alternano dilatati ed improvvisi ed una scrittura che da lirica diviene successivamente pratica e viceversa. Evidente è la valenza delle testimonianze raccolte durante il lavoro di ricerca che ha guidato la stesura ed incontrato il garbo e la sensibilità degli autori nell’esposizione drammaturgica del tema. Equilibrio e cura ma anche tanta simbolicità si riconoscono nelle scene, nei costumi con un punto di poesia maggiore nella selezione delle musiche che accompagnano l’azione.
Con ironia semplice e riferimenti chiari alla realtà, ai familiari, a vie e zone della loro città, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi raccontano dei due personaggi con tanta delicatezza e “normalità”, riportando alla luce il dramma sottile e sottinteso della sofferenza che alberga nell’esclusione e nel rifiuto sociale. In un posto speciale, il Centro di Salute Mentale Castello diretto dal dott. Allone, i pazzi di dentro ed i pazzi di fuori intrecciano l’uno nell’altro le loro vite fino a non distinguersi più: Mimmo che immagina, sogna e fissa il cartello “Uscita” sulla porta, Sofia che, nel tempo, impara a fermarsi e ad abbandonarsi alla verità in un ridente pianto. Ed il messaggio dell’ottimo duo, già pluripremiato e conosciuto in tutta Italia, giunge chiaro, intenso, leggero e significativo.
Delirio Bizzarro
Di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Regia di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Una produzione Carullo-Minasi, Messina – La Corte Ospitale e Rubiera (RE).
Scene e costumi : Cinzia Muscolino,
Scenitecnica : Pierino Botto
Disegno luci : Roberto Bonaventura
Aiuto regia : Veronica Zito, Eleonora Bovo
Collaborazione artistica : Ivana Parisi, Simone Carullo, Giovanna La Maestra.
Collaborazione del Centro Diurno di Salute Mentale “Camelot”, del Teatro Vittorio Emanuele e della “Casa del Con” di Messina.
Gianmarco Vetrano Photographer