dai piedi a salire – un ansimo caldo
lo schioccare dei legni
appartengo ad una fiamma appassionata da
mostrare senza il freno della lingua
(eccomi)
come il coccolare prudente
della voce – nel suo doppio
che arrotola febbre nelle mani
è vuotezza il tremore della parola
un labbro spaccato in più punti
che riordina il tempo
solo ora che il sole sceso in gola
indietreggia il buio dietro le dita
raccolgo l’espressione dell’inchiostro
che si apre come fosse sangue marcio
vorrei saperti – come il perdere equilibrio
nei piccoli morsi dati al cuscino
quando l’inverno è una lama limpida
diretta al gesto che respiro
come a riempire i giardini di vento
sono una piega di mare cresciuta con la bugia della memoria
nell’occhio aperto – in questo darmi un grembo dove lambire
il mio dolore
nelle mani coperte di fiori – fino spinarsi nel precipizio
imitando mia madre nell’amore
restando come un feto nella gola di un giorno
che si fa neve ad ogni luna assente
c’è una storia che le mie manine ti vogliono raccontare
– una storia lunga,
che racconta quest’alba scivolosamente luminosa
come fiume sul corpo
che placa appena questo freddo
e tocca le punte dei piedi
scendendomi come inverno lungo le dita farti croce
nel sole che resta
è tutto in quella parola che non sapevi dire
Antonella Taravella Guarino nasce a Verona il 2 marzo 1977 da genitori siciliani. La sua poetica viscerale, in bilico tra barocchismi e ambientazioni gotiche, sembra voler fortemente affermare l’appartenenza della stessa a una genetica isolana che trova luogo di inquietudine sulla carta, definendo la spaccatura nella conciliazione delle due diverse anime della poetessa e della donna in un’intima diaspora dell’anima. Da sempre militante per un’idea aggregativa della poesia in rete, la Taravella è fondatrice e caporedattore della rivista di poesia online World Social Forum
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