di Ilaria Grasso
Quando siamo stanchi, spesso ci sentiamo soli come se quella dimensione appartenesse solo a noi e non al resto del mondo. Javier Vicedo Alós utilizza questo distaccamento come punto di partenza della riflessione poetica in direzione di una nuova dimensione di unità tra gli esseri umani. La vita che canta tramite i suoi versi riesce a essere finalmente qualcosa di cui godere. Questo nostro vagare, solo in apparenza senza senso, acquisisce in conclusione una sua dignità trasformandosi in qualcosa di piacevole “nonostante tutto”.
NONOSTANTE TUTTO
Che tutti dormono, ed è una bugia.
Però anche credersi solo
quando tutti ci stancano,
e noi tutti stanchiamo.
Che solamente l’aria attraversa la notte,
e non è niente più che aria.
Che io non sono timore né vuoto,
né presenza che s’interroga.
Forse uomo, e uomo solo, sempre.
Una canzone è mia, e mi alimenta.
Nessuno ascolta, né disturba il vento.
Piacere di vivere e di cantare,
nonostante tutto.
Da “Finestre su nessuna parte” – Traduzione di Antonio Bux, Gattomerlino Edizioni