di Ilaria Grasso
Quante volte vorremmo fosse possibile che altri facessero qualcosa al posto nostro? Ciò che muove questo desiderio non è sempre e solo la pigrizia. Riggio in questa poesia attribuisce i compiti e i ruoli con parole precise come rintocchi di campana. L’io lirico è possibilista, non si chiude, invita anzi a spogliarsi di tutto e non temere nulla. L’eccentrica imposizione dell’incipit, trova via via leggerezza nell’ammissione della fragilità grazie alla quale finalmente si riesce ad essere se stessi quindi liberi. Ci insegna, infine, che spesso sono proprio le illusioni (da intendersi quì come ideali, speranze, sogni e desideri) a renderci più forti di quello che crediamo.
ANTISTASI CRISTALLIZZATA
Le parole che uso
sono troppe,
dimenticale.
Le maschere che uso
sono troppe,
dimenticale.
I posti che sogno
sono troppi,
dimenticali.
Le vite che vivo,
pochissime.
E le fila dei sensi che provo
vibrano, in quante anime?
Troppe.
Ma quelle no, dimenticarle
non può chi non le conosce
E nessuno, oltre me
e neppur io né la mia insana mente
sa di quanti profumi
e di quante onde del mare
e sfumature di tramonti
e neri profondi
e bianchi gelidi
siano fatte le sfumature di quest’anima
Troppe
troppe sfumature
troppe anime
Per sapere che in fondo agli occhi
se davvero guardi dentro me
ti tuffi in un mondo
che mi spaventa avere dentro
E tu coraggioso,
tu impavido cavaliere
da quanti scudi?
Troppi
Corri alla ricerca di una vera me, ma
Dimentica le parole
e dimentica le maschere
e dimentica i miei sogni
prova a scoprirle tu
le sfumature della mia anima
prova a trovarlo tu il coraggio
di scoprire cosa si nasconde dietro
prova ad essere tu l’essenza
nascosta dietro i troppi
Che poi alla fine
questa vita non è niente
Ma alla paura non mi rassegno, io
E allora ho bisogno
di chi mi dia il coraggio
che non esiste, ma ti prego,
lascia che mi illuda
che quando ripongo le mie maschere
e le mie paure
possa rivestirmi
di una nuda forza
Io, che forte non sono affatto.
Da IL MIRTO E LA ROSA – Entropia Edizioni
Foto di copertina di Claudia Russello