di Marta Cutugno
Parterre. Dopo lo straordinario successo delle “Hacked Overtures” e l’omaggio alle sinfonie di apertura di Rossini e Bellini, il duo Blanco Sinacori è tornato ad incidere, con la perizia e la sensibilità di sempre, le “Hacked Arias”, secondo album che, ancora una volta, sfiora amabilmente il repertorio operistico restituendone atmosfere ed incanto in dodici corde. Protagonista del primo volume delle “Hacked Arias” è Giacomo Puccini. Delle cinque tracce, infatti, tre sono trascrizioni per due chitarre di famose arie pucciniane – “E lucevan le stelle” da Tosca (1899), “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi (1918), “Nessun dorma” da Turandot (1923) – e due sono composizioni originali per duo chitarristico scritte da Valentina Casesa. Il disco è una produzione dell’etichetta discografica Almendra Music e, come ogni altro album del ricco catalogo, va ascoltato ed analizzato all’interno del laboratorio di pensiero sonoro della label siciliana.
Nel panorama musicale dei nostri giorni, il Duo Blanco Sinacori emerge per la perfetta simbiosi tra i due straordinari interpreti – Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori – intimamente legati alle loro chitarre, gemelle e speculari, voci animate dai sentimenti più profondi. La passionalità dei temi pucciniani e l’energia nuova e sentimentale dei componimenti di Valentina Casesa si intersecano in un racconto sonoro unico, intimo e raccolto. Conciso solo in apparenza (la durata complessiva è di circa 16 minuti), il disco ripropone le intramontabili melodie che cantano i nostalgici ricordi d’amore di Mario Cavaradossi poco prima della sua fucilazione, la richiesta della pietà paterna da parte di Lauretta e l’attesa del Principe Ignoto nella notte pechinese. Ad inframezzare le raffinate trascrizioni del duo, ci sono due perle donate a noi dalla scrittura di Valentina Casesa e concepite appositamente per divenire pagine di collegamento tra le arie pucciniane, riflessioni garbate che scaturiscono da alcune delle cellule melodiche del maestro di Lucca e che trovano appassionata ed equilibrata sintesi nei due brani “Frammenti” e “Riflessi”. Le Hacked Arias desiderano volutamente rievocare la grandezza del passato operistico riproponendola al pubblico in chiave moderna, suscitando rinnovata curiosità per poter gustare, in pochi minuti ed in eterno, il lirismo e la sensualità dell’opera italiana.
Foto di Salvino Martinciglio
«Quando con Giuseppe avviai il Duo Blanco Sinacori non avrei mai immaginato di realizzare un album del genere: l’idea di poter tradurre con una coppia di chitarre la sapiente potenza comunicativa di un’aria d’opera mi sembrava impossibile. Poi invece arrivarono le Hacked Overtures del nostro primo album, e poi arrivò Nessun Dorma! Fu questa la prima Aria che traducemmo per il Duo, da noi inizialmente pensata come bis dopo concerti, e il suo incredibile successo nei live ci spinse a continuare verso questa strada» (Alessandro Blanco).
«Riprendendo concept e forma del nostro album di debutto, pensammo che le celeberrime arie di Puccini dovessero essere intermezzate da virtuosi virus del pensiero e del codice musicale, in grado di insinuarsi nella percezione musealizzata del repertorio e così ricollocandolo nel tempo naturale della cosiddetta “musica classica”: il tempo presente dell’ascolto, l’oggi. Qui entra in gioco Valentina Casesa, grande artista il cui genio musicale era già a noi noto, peraltro con una sua originalissima ricerca proprio sul tempo e sulla memoria, personale e nella storia della musica. Valentina non tardò ad accettare l’invito e scrisse le due perle in dialogo con le Arie pucciniane» (Giuseppe Sinacori).
«Quando Alessandro e Peppe mi hanno chiesto di realizzare dei ponti tra le arie di Puccini, mi è venuta subito in mente l’immagine dello sfogliare un vecchio album di fotografie: un vento leggero, dettato dallo sfoglio di pagine irrigidite, era proprio ciò che avrei potuto realizzare. Ho iniziato a scrivere prendendo piccoli frammenti melodici pucciniani, ed ho iniziato a trattarli e nutrirli con estrema cura, come piccoli germogli nuovi e per questo dai contenuti profondi: nuovi perché antichi, antichi perché nuovi. La memoria musicale di un passato così importante, come quello di Puccini, non poteva e non doveva più essere nascosta, incarcerata in prigioni più o meno dorate! Ecco il fine: mantenere viva la memoria, perché essa è sempre nel e del momento presente». (Valentina Casesa)
La copertina del disco è il frutto di un abilissimo lavoro grafico e concettuale, intorno alla figura di Giacomo Puccini, realizzato da Antonio Cusimano, visual artist noto come 3112htm. «Lo scopo prefissato era quello di “hackerare” Giacomo Puccini con elementi che lo rendessero avulso dal proprio contesto temporale, al fine di creare un contrasto con la sua figura sedimentata nell’immaginario collettivo. L’artwork crea dunque, con espedienti anacronistici, un’immagine del compositore paradossalmente “fedele” e diversa a un tempo da quella universalmente conosciuta, una versione distopica e immaginifica che mischia elementi distanti fra loro nel tempo. La composizione muove infatti dalla ritrattistica del XIX secolo, che ancora permaneva in Italia in pieno XX secolo, e vede Puccini ritratto a mezzo busto come da tradizione, ma sullo sfondo di un muro di periferia di oggi con scritte e tag di writers che diventano la tracklist dell’album, e nelle vesti di un bucaniere come nei ritratti dei capitani nell’epoca d’oro della pirateria, con l’effige del Duo Blanco Sinacori sul tricorno: un “Jolly Roger” in cui le chitarre sostituiscono il tradizionale teschio con le tibie incrociate».
DUO BLANCO SINACORI
Duo chitarristico nato nel 2009 con la guida di Antonello Farulli all’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola, il Duo Blanco Sinacori ha bruciato le tappe affermandosi subito a livello internazionale con un’attività concertistica che dall’Italia ha presto incontrato il pubblico di quattro continenti(imminente è il prossimo tour in Cina), grazie a una proposta musicale che fa tesoro della grande cultura musicale italiana col preciso intento di rivitalizzare, senza populismi né banalizzazioni, l’immagine irrigidita della chitarra classica nella musica d’oggi. Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori sono musicisti chiave nell’evoluzione di Almendra Music: il loro debutto Hacked Overtures del 2015 è diventato un titolo “storico” della label-laboratorio siciliana, lo stesso Blanco con Heptachord (in coppia col sassofonista Nicola Mogavero) nello scorso novembre ha offerto al pubblico e alla critica un altro punto di vista “almendrico”, tra world music, prog e musica contemporanea di scrittura. Il Duo Blanco Sinacori suona una coppia di chitarre gemelle (una mancina l’altra destra) appositamente costruite dal liutaio Vincenzo Candela. Se in Hacked Overtures la coppia si misurava con le sinfonie d’opera di Rossini e Bellini (ispirandosi alle trascrizioni di Mauro Giuliani ma ripartendo dalle partiture orchestrali originarie), questo primo “spin off”, Hacked Arias, estende la ricerca alle arie di Puccini, ancora una volta con un approccio rigoroso ma tutt’altro che museale. L’obiettivo del duo è legato al desiderio di far respirare nella contemporaneità – dunque per un pubblico che ha abitudini, rituali e consapevolezze diverse rispetto a quello dell’era pucciniana – celeberrime arie d’opera accanto a brani d’autore appositamente composti, attuali e funzionali al concept.
DUO BLANCO SINACORI
Hacked Arias (Vol. 1: Giacomo Puccini)
5 tracce | 16.10
Almendra Music (AM0031)
Distr. The Orchard | BandCamp e Digitale (iTunes, Spotify, Amazon, etc)
Hacked Arias (Vol. 1: Giacomo Puccini):
1. Giacomo Puccini | E lucevan le stelle
[from ‘Tosca’, 1899]
2. Valentina Casesa | Frammenti
3. Giacomo Puccini | O mio babbino caro
[from ‘Gianni Schicchi’, 1918]
4. Valentina Casesa | Riflessi
5. Giacomo Puccini | Nessun Dorma
[from ‘Turandot’, 1923]
1, 3, 5 Music by Giacomo Puccini – Transcriptions for guitar duo by Duo Blanco Sinacori
2, 4 Music by Valentina Casesa
Alessandro blanco, Giuseppe Sinacori: guitars
Info:
Almendra Music:
http://www.almendramusic.com/
Duo Blanco Sinacori:
Foto di Salvino Martinciglio
foto di copertina di Antonio Cusimano – 3112htm