di Ilaria Grasso
Krauspenhaar ha una voce autentica, unica, lontana dagli schemi classici. Le tematiche sono varie e le immagini insolite, rappresentate dall’autore per lo più in forma prosastica, sanno con vigore offrire al lettore un quadro della contemporaneità estremo e radicale ma in grado di rispondere in maniera esauriente al bisogno di “autenticità” che la società richiede a gran voce da troppo tempo. La risposta da parte dell’autore è forte e chiara, al lettore non rimane che ascoltarla, riflettere e agire, con coerenza, come da sempre fa lui.
La solitudine
In vent’anni non ho conosciuto nessuno
ho incontrato migliaia di persone
senza conoscere anima viva
non sono solo, siamo in tanti
ad essere soli. Siamo senza memoria,
entro in una stanza e non riconosco
nessuno, intanto chi dice di amarmi
mi mette una mano sulla testa, e ausculta
i miei pensieri, poi dice che la torta è pronta,
ha un rumore di autostrada nella notte
mentre una radio ronza e cerca di sedurre
una mosca, che non abbocca
all’amo di marzapane. L’amore non esiste
anche se è sostantivo, amare invece si può,
è verbo, si spiega come un ventaglio,
è sostanza di ogni gusto possibile, è un fare
nel giorno, e nella notte.
Da “CAPELLI STRUGGENTI“ – Marco Saya Edizioni
In copertina: Franz Krauspenhaar.