di Marta Cutugno
In Nigeria ed in Brasile porta il nome di agogô. Il termine deriva dal brasiliano akoko che si traduce con “misuratore di tempo”. Lo stesso strumento, a Cuba, è conosciuto come ogàn o ekón.
L’agogô è un idiofono nordafricano di provenienza nigeriana appartenente alla cultura yoruba ed ai suoi riti che giunse in America del Sud al tempo del colonialismo e della deportazione degli schiavi neri. È costituito da due o più campane coniche di ferro unite tra loro da una struttura sottile di ferro a forma di U, che permette al suonatore di sostenere lo strumento con facilità e mentre una mano colpisce le campane con una bacchetta di legno o metallo, l’altra ne stempera naturalmente le vibrazioni. Le campane sono allungate e di dimensioni diverse: le sonorità cambiano in relazione alle zone della campana percosse. L’agogô ha funzione esclusivamente ritmica, dedito all’esecuzione di una struttura stabilità detta “chiave” ma non meno importante è la sua funzione rituale durante le danze tipiche e l’incidenza storica di questo strumento africano considerato il più antico della samba brasiliana.
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