di Ilaria Grasso
Oggi è San Valentino, tradizionalmente definita la festa degli innamorati. Direi più onestamente la festa dell’amore in ragione del fatto che questo sentimento nella sua versione più autentica è tutto nel concetto di amore che abbiamo, nell’immagine della persona presente nella nostra mente che non riusciamo proprio a non pensare. Anche e soprattutto in questo giorno accade di pensare alla persona amata che non necessariamente è quella con la quale abbiamo una relazione.
Probabilmente in ragione di ciò molti si definiscono innamorati dell’amore, così il sentimento assume le fattezza di idealizzazione e talvolta ossessione.
Questa dinamica è sana e costruttiva quando c’è corresponsione tra i soggetti ma può essere altamente nocivo e invalidante per l’individuo quando si eccede troppo nell’idealizzazione. Allora meglio forse fare un distinguo tra innamoramento e amore. Nella prima è tutto perfetto e c’è poco obbligo di azione, prevale l’istinto. Nell’amore le cose diventano più complesse perché occorre avere capacità di sognare, impegno ad avere attenzione e cura dell’altro e più di tutto quotidiana accettazione dei limiti dell’altro. Questa bella poesia di Michele Mari evidenzia con un’immagine semplice la differenza tra innamoramento (ossessione? idealizzazione?) e amore.
Non ti ho mai visto i piedi
non ti ho mai vista in camicia da notte
non ti ho mai visto lavarti i denti
e dopo più di trent’anni
non ho ancora capito
se questo è un bene
o un male
CENTO POESIE D’AMORE A LADYHAWKE – Giulio Einaudi Editore