Chi ha smesso di usare il dialetto è uno che ha rinunciato a un grado di intimità col proprio mondo e ha stabilito distanze.
Erri De Luca
S!LLOGE ospita oggi “Cuntimi … cincu favuli assai famusi” (cinque favole assai famose) con i testi in siciliano di Francesco Lipari e le illustrazioni di Lucia Miano. Le edizioni Diaphonia e la versione pocket onorano il mondo dei più piccoli ma con una motivazione in più, che è quella relativa alla diffusione e alla tutela della lingua madre che, se non alimentata alla giusta maniera, è destinata a scomparire del tutto. E allora da dove partire se non da quel mondo fantastico che tiene per mano grandi e piccoli alla scoperta dei luoghi della fantasia?
Cuntimi è un progetto visionario ed è articolato in più volumi. La lingua siciliana impiegata vuole essere ricco tesoro della cultura che col suo perpetuarsi sa custodirsi e non la mera parlata dialettale di una limitata area linguistica. Solo riscoprendo cosa ci sia alla radice della nostra cultura sarà possibile individuare il giusto nutrimento per mantenerla. Il volume che abbiamo in oggetto contiene cinque favole molto note, narrate in lingua madre: La volpe e l’uva, I vestiti nuovi dell’imperatore, La piccola fiammiferaia, Il lupo e l’agnello, Cappuccetto Rosso. Un’iniziativa lodevole portata avanti dalle Edizioni Diaphonia, un passo lungimirante e necessario per la divulgazione del siciliano per mezzo della favola. I testi sono stati adattati dal musicista Francesco Lipari che trasferisce a quelle parole volte alla narrazione una musicalità ed una passione tangibili. Di Lucia Miano sono i disegni caratterizzati dalla semplicità e dalla immediatezza delle ambientazioni e dei colori. Cuntimi vuole raggiungere il suo pubblico e portare avanti le intenzioni del progetto rivolgendosi ai destinatari per eccellenza: sono in preparazione, infatti, alcuni appuntamenti aperti alle scuole, in cui la narrazione verrà accompagnata da musica dal vivo e dalla proiezione di disegni originali, per un maggiore coinvolgimento visivo ed emotivo.
Dal sito delle edizioni Diaphonia:
“Il siciliano non ha ancora uno standard riconosciuto e attualmente ci sono due criteri: quello etimologico, che si rifà all’origine delle parole e alla tradizione scritta e quello fonologico, che imita la pronuncia della zona di provenienza dell’autore.
Fino alla fine dell’Ottocento l’unico criterio, etimologico, permetteva a tutti gli scrittori siciliani di scrivere allo stesso modo a prescindere dalla provenienza geografica. Soltanto in seguito è prevalso il criterio fonologico che ha portato alla diaspora di miriadi di vernacoli.
La scelta era necessaria prima di intraprendere una coerente scrittura. Noi abbiamo optato per il criterio etimologico non per dimostrare che è migliore ma perché, in assenza di una convenzione accettata universalmente, occorre una scelta che permetta la confezione di un prodotto artistico coerente. Allo stesso tempo, ciò amplia le possibilità di fruizione da parte sia di tutti i siculofoni che persino dai parlanti un’altra lingua romanza che riescono a comprenderla per la comune origine latina. Il prezzo da pagare è uno scritto che in un primo momento può sembrare estraniante, ma nulla di diverso dalla differenza che passa tra l’italiano scritto e aulico di un testo letterario e il registro colloquiale usato tra amici davanti a una pizza”
Francesco Lipari, musicista di professione e formazione, ha incentrato la sua attività compositiva degli ultimi anni sulle radici. Questa ricerca lo ha condotto ad esplorare non soltanto la musica della propria terra, ma anche la lingua, dedicandosi anima e corpo allo studio del siciliano con il duplice scolo di trasmettere un patrimonio in pericolo e, al contempo, trovare un mezzo espressivo a lui congeniale.
Lucia Miano cresce coltivando il suo amore per l’arte. Per questo intraprende gli studi artistici laureandosi in Arti Visive e Discipline dello Soettacolo all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Partecipa a molto eventi di rilievo artistico, pubblicando le sue opere. Affascinata da questo progetto, di grande importanza culturale e linguistica. collabora con l’Associazione Diaphonia.
(a cura di Marta Cutugno)