di Marta Cutugno
Oggi la rubrica Parterre (29) ospita per la seconda volta una band messinese al secondo lavoro discografico. Pubblicato lo scorso 12 ottobre, “Anima d’Idrogeno”, è il nuovo singolo de La Stanza della Nonna, realizzato con la produzione artistica di Damiano Miceli e il missaggio di Claudio La Rosa,con testi e le musiche de La Stanza della Nonna. La band è formata da Gianluca Fontanaro: Voce; Claudio D’Iglio: Chitarra solista\ritmica, Voce; Bruno Di Sarcina: Tastiere\ Synth; Giuseppe Ruggeri: Basso; Antonio Ramires: Batteria.
“La Stanza della Nonna” conferma un percorso di crescita avviato qualche anno fa e lo spirito giusto nell’affrontare questa seconda sfida partendo da coordinate stilistiche rinnovate, una scelta di ricerca e sperimentazione che regala nuovo smalto alla formazione e alla produzione di questo singolo, spalancando le porte al nuovo disco in uscita nel 2019.
Anima d’Idrogeno
L’acqua come elemento primordiale che dà forma e sostanza a ciò che ci circonda, adatta e adattabile a forme, tempo e ambiente. Metafora dell’anima umana che governa il corpo, gli permette di respirare, gli dà la vita. Una forza talmente potente da essere debole, fragile, continuamente in balìa delle onde nel viaggio che ognuno di noi affronta “a remi, a vele, con motore o semplicemente a nuoto”. Un inno alla fluidità della vita che nella debolezza nasconde la sua forza.
L’ispirazione al testo della canzone è giunta dalla poesia “Le stagioni dell’acqua” di Giuseppe Conte. La musica si pone oramai obiettivi diversi e lontani dal carattere folk che, in precedenza, caratterizzava i contenuti musicali nella produzione della band, adesso orientata alla ricerca di nuove sonorità e contaminazioni. La Stanza della Nonna è un gruppo musicale messinese che inizia a suonare nel 2012 in una sala che in realtà era appunto una stanza della casa appartenente alla nonna di due dei componenti del gruppo, Dario e Milko Giuffrida. Allora La Stanza della Nonna contava sette elementi: oltre Dario e Milko, rispettivamente chitarra e basso, il gruppo era composto da Gianluca Fontanaro alla voce, Claudio D’Iglio alla chitarra e alla voce, Marco Lo Faro alle tastiere e Antonio Ramires alla batteria.
Nella poetica testuale e nelle partiture musicali, il gruppo prediligeva, in origine, atmosfere polverose e materiali, in continua oscillazione tra un passato mai figlio del ricordo o della nostalgia ed un presente vissuto con piena consapevolezza. La Stanza della Nonna ha varcato confini dello Stretto già a partire dal primo anno di vita, da Messina a Pisa e Roma, in un continuo viaggio che porterà la band al raggiungimento dei primi irresistibili frutti del proprio lavoro, riconoscimenti sfociati nell’apertura dei concerti di Marta Sui Tubi e del Modena City Ramblers. Nel 2015, la band decide di rientrare nella terra dello Stretto e di tramutare in parole e suoni le esperienze, le emozioni e le avventure che fino a quel momento aveva vissuto. Parte, dunque, la prima campagna di crowdfunding attraverso Musicraiser a sostegno del primo lavoro discografico In tempo record il traguardo è raggiunto e La Stanza della Nonna può accedere al Dalek Studio di Messina per le registrazioni dei brani che finiranno nel primo disco omonimo pubblicato il 23 dicembre 2015. Nel 2016 parte il tour che li porterà in giro in tutta Italia. Prima tappa, il Retronoveau di Messina. Nello stesso anno il gruppo si trasferisce dal primo contesto familiare al Dalek Studio, divenendo così band resident. Il Dalek Studio, che, non è solo uno studio di registrazione, ma anche un crocevia di musicisti e artisti, luogo di confronto e possibilità di conoscere ed esplorare nuovi orizzonti artistici diventa casa e punto di incontro e di scambio, passaggio fondamentale nell’evoluzione stilistica dela band. Tuti i brani del gruppo, vecchi e appena composti, vengono affrontati con un nuovo spirito, abbandonando, ma non del tutto, le sonorità folk del primo disco, dando spazio all’elettronica e alla psichedelia. Nel 2017 il gruppo sfoltirà le presenza che passeranno da sette a quattro elementi. Una nuova formazione pone, dunque, le basi per un secondo disco la cui gestazione passa, anche questa volta, dal crowdfunding. I fan della band possono nuovamente contribuire alla realizzazione del progetto tramite Musicraiser ed ancora una volta, al Dalek, le idee e le sperimentazioni dei precedenti 12 mesi verranno incise su disco. L’esigenza di esprimersi con sonorità mai sperimentate prima è confermata dall’ingresso nella band di Giuseppe Ruggeri al basso.