Intervista con Nicola Velotti, iniziatore dell’Arteterapia e della Consulenza Filosofica in Italia. Nel 1991 ha pubblicato “Il Manifesto Italiano dell’Arteterapia” e nel 1994 ha varato “Il Manifesto Italiano della Pratica Filosofica” (Flaccovio Editore). Nel 2000 ha fondato l’Associazione nazionale “Philosophic Therapy Center“.
È membro del Consiglio Direttivo dell’Association des Psychanalystes Européens (APE) e ha pubblicato diversi libri. È docente di Principi e tecniche della terapeutica artistica e di Storia del cinema e degli audiovisivi all’Aban – Accademia di Belle Arti di Nola ed è proprietario ed editore della “Rivista EA – Giornale Online di Arte, Filosofia, Letteratura, Psicologia e Salute”.
Per approfondimenti: http://www.carteggiletterari.it/2019/03/05/verso-i-20-anni-dellassociazione-nazionale-philosophic-therapy-center-con-nicola-velotti/, https://marcoolivierigiornalista.wordpress.com/2019/03/06/verso-i-20-anni-dellassociazione-nazionale-philosophic-therapy-center-con-nicola-velotti/
1) Professore Velotti, lei è stato il primo in Italia a intuire le potenzialità della consulenza filosofica e il valore rigenerativo e trasformativo dell’arte come terapia. Come si è formato questo convincimento?
“Grazie ai miei studi improntati sull’aspetto pratico della filosofia e grazie alle ricerche fatte sull’applicazione delle teorie psicoanalitiche dell’arte su soggetti affetti da patologie psichiche, mi sono convinto che sia la filosofia che l’arte possono essere dei validi strumenti per favorire il benessere psico-fisico di un individuo. Questa convinzione si è sviluppata in seguito a incontri e confronti con personalità come Gerd Achenbach e Edith Kramer, i pionieri della Consulenza Filosofica e dell’Arteterapia a livello mondiale, e a esperienze in ex ospedali psichiatrici, in case di cura, in Centri per minori a rischio, in strutture per diversamente abili e in studi privati con incontri individuali e di gruppo.”
2) Come definirebbe l’Arteterapia? E quali sono i suoi punti di forza in termini di guarigione ed evoluzione del paziente?
“L’Arteterapia è una tecnica che, attraverso l’utilizzo dell’arte plastico-pittorica, della musica, la danza, il teatro, il cinema e la fotografia, produce uno stato di benessere psichico, fisico e sociale grazie a un percorso che fa appello alla creatività e alla capacità di comunicazione per ottenere un positivo sviluppo personale. I punti di forza dell’Arteterapia, secondo me, sono la condivisione di un codice che, coinvolgendo tutti i cinque sensi, dà agli utenti la possibilità di un lavoro introspettivo e cognitivo in una relazione di transfert consapevole.”
3) L’Associazione nazionale “Philosophic Therapy Center” si avvicina al ventesimo anni d’attività. Quali sono le caratteristiche principali di questa realtà e come immagina il futuro?
“L’associazione professionale di Arteterapeuti e di Consulenti Filosofici Philosophic Therapy Center è nata nel 2000 ed è finalizzata all’applicazione delle teorie filosofiche e arteterapeutiche. L’Associazione propone corsi online di Arteterapia, di Consulenza Filosofica, di Training Autogeno, di Cinematerapia e di Analisi Comportamentale. Ha referenti in tutti Italia e sedi in varie regioni d’Italia. Ha anche una sede a Mumbai in India e ha iscritti non solo in Italia, ma anche in Bulgaria, in Romania e in Serbia. Mi auguro che in futuro l’associazione possa operare oltre che in India anche in altre nazioni e che l’associazione possa diffondere, in particolare, l’Arteterapia e la Consulenza Filosofica in tutti i contesti socio-culturali.”
4) Lei ha una formazione sia psicoanalitica sia filosofica: affinità e differenze tra questi due campi?
“Vi sono tante affinità tra la psicoanalisi e la filosofia perché la psicoanalisi ha preso spunto e ha rielaborato tanti concetti, che non sto qui ad elencare, espressi dai filosofi. La differenza più sostanziale tra la psicoanalisi e la consulenza filosofica è il metodo. La consulenza filosofica non cerca di rendere consapevole l’inconscio, come fa la psicoanalisi, ma si occupa essenzialmente delle idee, della visione del mondo e di sé stessi.”
5) Può esporre come l’applicazione pratica dell’arte e della filosofia possano portare al miglioramento del benessere psicofisico e favorire la connessione dell’essere umano con l’ambiente?
“Sia l’arte che la filosofia migliorano lo stato psico-fisico degli individui grazie a strumenti che favoriscono, attivando tutti i sensi e la percezione di sé, una visione olistica della natura. Questa visione favorisce il sorgere nell’individuo di un’ecologia profonda che riconosce quanto l’equilibrio ecologico esiga mutamenti profondi nella nostra visione del ruolo degli esseri umani nell’ecosistema planetario.”
6) Quali sono i suoi punti di riferimento in campo filosofico e psicoanalitico?
“I miei punti di riferimento in campo filosofico sono tutta la filosofia antica: Bruno, Spinoza, Hegel, Kierkegaard, Nietzsche e Heidegger. In campo psicoanalitico sono Jung e Freud.”
7) Un sogno e un progetto futuro…
“Un sogno è aiutare grazie all’Arteterapia e la Consulenza Filosofica tutte le persone in difficoltà sociale ed economiche. Un progetto è aprire sedi in più parti del mondo.”
Marco Olivieri
Un pensiero su “Sette domande al consulente filosofico e psicoanalista Nicola Velotti”