Assange rappresenta la libertà di stampa?

Per quanto mi associ ad Amnesty International nel chiedere che Assange non venga estradato negli Usa, dove:

  • Non è garantito un processo equo
  • Rischia la tortura e la pena di morte

Non sono tra quelli che considera il suo arresto come gravemente nocivo per la libertà dell’informazione, o, peggio, una persecuzione personale contro di lui. Assange è persona dubbia, che di certo non merita fiducia a scatola vuota.

1) ASSANGE non rappresenta la libertà di informazione, infatti ha riportato informazioni in modo parziale, e secondo una strategia che ha dei precisi bersagli.

Per esempio, che Assange abbia aiutato Trump mi pare un fatto. Se sei un hacker e hackerizzi la posta di uno solo dei due contendenti e lanci migliaia di mail violate con una tempistica decisa a tavolino quando mancano pochi giorni alle elezioni, e l’altra parte ti cita ogni giorno lodandoti, non fai più il giornalista, fai propaganda, fai il politico, ti schieri. Trump ha citato, ho letto su un giornale americano, più ,di un centinaio di volte Wikileaks nell’ultima settimana delle elezioni, non un solo tweet, come pensano molti. Mi sembra evidente che se a pochi giorni dalle elezioni ti prodighi postando tanti email contro solo uno dei contendenti, di fatto diventi parte in gioco, poco importa se hai preso soldi da Trump per farlo, è un fatto che sei entrato nella sua squadra.

2) ASSANGE non è un perseguitato.

Se hackerare i sistemi informatici è reato grave verso la sicurezza nazionale, perché se ti mandano a processo saresti perseguitato? La realtà è che ti avrebbe processato qualunque stato, se tu avessi violato la sicurezza nazionale di quello stato. E la Russia? Siamo certi che un giornalista che diffonde notizie secretate per la sicurezza nazionale non sarebbe fatto fuori in breve tempo da… Putin? Non riesco a capire come si possa parlare di persecuzione o fare di Assange una vittima. Il massimo che si può chiedere, come fa Amnesty, è di non estradarlo.

3) ASSANGE non ha svelato tanti crimini, o salvato vite: ha svelato dei crimini riferiti a una sola nazione, e ha messo a repentaglio vite di quella nazione.

Per quanto riguarda le notizie diffuse da Assange, tutte contro gli Usa e le loro guerre, ricordo che ha anche divulgato notizie che hanno messo in pericolo la vita di alcuni americani, come notato da Amnesty International. Tutto questo non ha nulla a che fare con la libertà di informazione, bensì con la libertà di hackerare uno e un solo bersaglio (prima l’America in toto, poi i democratici). Ogni azione di parte è anti-egalitaria, e senza uguaglianza la libertà diventa privilegio per uno (Putin, Assad, che non hanno avuto nessun danno da Assange, che non ha svelato nessuno dei loro crimini) e svantaggio per altri (America prima e Clinton dopo). Se non si ferma questa disuguaglianza, finirà che i politici assolderanno hacker per fare guerra a suon di email rubati ai loro avversari, e io vorrei un mondo dove ci fosse la legge uguale per tutti, non l’abilità degli hacker come fondamento. Poi sul fatto che Assange abbia salvato vite: di certo ha messo in pericolo delle vite americane, svelando notizie sui loro informatori: lo hanno affermato tutti i canali istituzionali come Amnesty, che lo avevano prima lodato per aver svelato dei crimini. E allora se tu sei interessato solo ai crimini americani, significa che difendi Assange perché cerchi un hacker che sia utile alla tua causa, non alla causa di svelare i crimini di tutti. Ma del resto sarebbe possibile, ammesso che sia auspicabile, la vera e completa trasparenza? No, quindi resta da scegliere se accettare questo hackeraggio finora solo antiamericano o no. Ma se lo si accetta, non è in nome della libertà di informazione né tanto meno dell’uguaglianza.

4) ASSANGE non svela crimini americani perché sono gli unici a non essere noti.

Una delle obiezioni che mi è stata fatta in rete è che i crimini di Russia e Siria sarebbero già ampiamente noti in Occidente mentre quelli americani no. Questa obiezione mi sembra incredibile. Come fai, mio interlocutore, a dire che i crimini di Putin e Assad sono ampiamente documentati? Sai forse tu dove arriva il coinvolgimento di Putin nei tantissimi casi di giornalisti russi uccisi? Sai dove arriva rispetto al Russia-Gate e rispetto ai brogli alle elezioni russe e alla corruzione in Russia? Sai dove arriva rispetto ai crimini russi in Ucraina e Siria? Per quale motivo per Putin non c’è bisogno di un Assange che scopra tutti i suoi crimini per esempio rispetto a questi temi mentre per l’America sì? Mi riesce del tutto incomprensibile questa posizione. In Italia c’è chi vuole togliere alla Russia le sanzioni per l’Ucraina e ripristinare l’ambasciata in Siria per stringere nuovi rapporti diplomatici e commerciali con Assad: se fossero noti i suoi crimini lo tratteremmo come Milosevic, invece il sentimento comune è: per fortuna che ha sconfitto l’Isis! Di Battista e il suo amico fondatore dell’Antidiplomatico, che tanto ha seguito in rete, che sono gli unici con Freccero ad aver lodato Assange, sono dei negazionisti appunto dei crimini di Assad e Putin. Non avrebbero questa posizione se Assange avesse svelato i loro crimini. Quindi, di cosa stiamo parlando? Del fatto che in base a una scelta di campo di Assange crei consenso a favore di una parte.

In conclusione,

Tantissimi giornali hanno sottolineato come la notizia dell’arresto di Assange abbia avuto poca eco sui media da parte dei suoi sostenitori storici (politici, giornalisti, intellettuali). Il motivo principale è l’esser entrato in gioco per fare vincere Trump e infatti da allora è il beniamino di Trump e della Fox News. Poi, alcuni suoi difensori storici, come Oliver Stone, hanno comunque preso posizione in suo favore. Ma a parte questo, Assange è una figura alquanto dubbia, e anche i giornali come il Guardian, che l’ha sempre difeso, sono stati freddi sul suo arresto. Per il resto, le nostre considerazioni sui crimini dell’America (non mi sfugge che sia la nazione con più guerre e bombardamenti in casa altrui, ma questo lo so da 30 anni) non cambiano di una virgola la questione: Assange è un hacker che ha svelato solo crimini americani ed è entrato in gioco per far vincere Trump. In passato aveva lodato Netanhyau, lo ha preso come “esempio” di leader che comunica in modo trasparente, e infatti anche su Israele non ha svelato praticamente nulla. Ora, per quanto l’America possa aver fatto di male: crimini di guerra, bombardamenti non autorizzati ecc., in Libia è stata la Francia a voler entrare in azione, e in Siria è stato Assad a fare un genocidio. Ma appunto: grazie anche ad Assange si continua a rinfocolare quell’antiamericanismo obsoleto che porta a pensare all’America come l’unico colpevole di ogni crimine sulla Terra, e i crimini di Siria, Russia, Iran ecc. di certo non sarà Assange a svelarli. E io non capisco da quando l’informazione a senso unico contro una nazione possa essere considerata libertà di stampa. Ripeto: se ci sta bene Assange, vedo solo due possibilità: o vogliamo che l’informazione sia antiamericana, o vogliamo che sia governata dagli hacker, e quindi dovremo aspettare che governi, e imperi finanziari si facciano guerra assoldando hacker pronti a violare le informazioni segrete dell’altra parte, e allora entreremo in un mondo nuovo che non si chiamerà più democrazia, perché a fare la differenza sarà l’abilità degli hacker delle potenze antagoniste.

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