di Ilaria Grasso
Nel numero 349 della rivista Poesia della Fondazione POESIA Onlus compare questa magnifica poesia di Marija Stepanova. Nei versi iniziali troviamo quattro categorie assimilabili alla via della materia o a quella dello spirito e della coscienza. C’è nel componimento tutto il senso della lotta civile nell’immagine delle mandibole che si serrano per andare avanti a beneficio delle varie forme di vita che abitano il mondo e per la loro evoluzione non solo biologica ma anche politica ed economica. La parola, come il cemento armato dopo aver preso la forma dal cassero, significa sì resistenza o potenza ma anche talvolta estrema fragilità per pensieri ed emozioni che non possono essere espressi a tutti e/o compresi da tutti rimanendo pertanto spesso segreti. Questo riserbo è utile e funzionale alle due persone che lottano sforzandosi di costruire qualcosa. Quando all’improvviso qualcosa si rompe ecco lo sprigionarsi della loro parte più umana anche nell’inquietudine della vulnerabilità. E paradossalmente proprio dall’accettazione della ferita che anche l’animo più irrequieto si placa.
Il visibile il vergognoso
l’invisibile e l’intangibile
ogni tipo di fratellanza
fermentata nell’aria
trattenuta in cammino
compressa
tra i denti
parolaimpresa
parolaalbero
che si irrigidisce
che si potenzia
che non è potenza
che si sostiene a stento
serbata in segreti
mezzacrepa, mezza umanità.