Un affresco e un’avventura avvincenti all’epoca del sacco arabo di S. Vincenzo al Volturno. Mercoledì 23 settembre, alle ore 18.00, Pro Loco Nola Città d’Arte presenta il nuovo libro di Alessandro Luciano, il romanzo storico “Nero Saraceno”, Marlin editore, al Museo Storico Archeologico di Nola (via Senatore Cocozza n. 2), in collaborazione con lo stesso Museo.
Dopo i saluti di Giacomo Franzese, direttore dell’Istituto, di Ferdinando Giampietro, assessore ai Beni Culturali del Comune di Nola, e di Giuseppe Bianco, presidente Pro Loco Nola Città d’Arte, interverranno sui temi del romanzo, con l’autore, Federico Marazzi, professore ordinario di Archeologia cristiana e medievale all’Università Suor Orsola Benincasa, e Ilena Pizzella, storica dell’Arte. Coordina Giulia Nappi, giornalista. Previste delle letture del libro a cura di Gruppo Teatrale “GAD Radici”, Compagnia Teatrale “Il Dialogo” e Compagnia Teatrale “Pipariello”. La presentazione avverrà nel rispetto delle norme sul distanziamento.
Il romanzo
Un’abbazia alle sorgenti del Volturno. Un vescovo senza scrupoli. Un’orda saracena assetata di sangue. Con un ritmo serrato e avvincente, l’autore fa rivivere al lettore una vicenda realmente accaduta, il sacco arabo di S. Vincenzo al Volturno dell’881, facendogli respirare la spiritualità della vita monastica ma anche il clima di tensione che attanagliava l’Italia centro-meridionale nel IX secolo. Il romanzo “Nero saraceno” è pubblicato da Marlin editore, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano (collana Il portico).
L’autore, Alessandro Luciano, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze dell’Antichità, lavora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha scritto libri e articoli scientifici in campo archeologico e anche il romanzo storico “Gli ultimi giorni del comandante Plinio” (tre edizioni in meno di un anno), sempre per Marlin editore.
«L’abbazia di S. Vincenzo al Volturno è nota come la Pompei dell’alto Medioevo ed è al centro del mio secondo romanzo. In realtà, però, il racconto prende le mosse da Napoli, capitale del ducato bizantino, laddove intrighi e complotti politici costituiscono il presupposto alla terribile incursione araba. In questo clima di tensione s’inserisce l’azione del monaco Bernardo, pellegrino in Terra Santa, il quale, nell’estremo tentativo di prestare soccorso all’abbazia e alla cristianità tutta, dalla Palestina s’avventura in una pericolosa corsa contro il tempo. Avventura che lo porterà a un lungo viaggio nel Mediterraneo», spiega Alessandro Luciano.
Le rivelazioni di Bernardo sconvolgono la comunità monastica, proiettandola nell’instabile scacchiere politico dell’epoca, dominato dagli scontri tra Carolingi, Longobardi, Bizantini e Saraceni. Intanto l’abate Maione e il suo fedele Cuniperto, impegnati a ricercare alleanze e ad approntare le difese, sono ignari che pure i Saraceni, accampati alle porte di Napoli, possono contare su un complice potente. Dopo morti misteriose e azioni di spionaggio, nell’anno Domini 881, lo scontro armato, violento e sanguinario, s’abbatte sull’abbazia.
La Storia e lo spirito d’avventura, la cura storiografica e il piacere della lettura si combinano in una scrittura che appassiona e coinvolge. Una scrittura che spinge pure a riflettere sui meccanismi universali che inducono gli uomini di ogni tempo a darsi battaglia e a lasciare morti e macerie in “guerre di civiltà” sanguinarie.
«Nella mente gli vorticarono altri pensieri: la prova dell’acqua, la punizione dei servi, le ronde armate tra le mura claustrali. Quello che, fino a poco prima, era un pacifico monastero di campagna, si era trasformato improvvisamente in un luogo di violenza. E il peggio, purtroppo, poteva ancora non essere arrivato», scrive Luciano, dotato di forza icastica e della capacità di creare elementi suggestivi, disseminati nella storia, tra colpi di scena e ricostruzioni.
L’autore
Alessandro Luciano vive a Volla, vicino Napoli. È autore del romanzo storico “Gli ultimi giorni del comandante Plinio” (Marlin editore, III edizione), oltre che di articoli e libri scientifici relativi all’Archeologia, come “Iuxta flumen Vulturnum” (curato assieme a Federico Marazzi, 2015), resoconto dei recenti scavi archeologici all’abbazia di S. Vincenzo, che lui stesso ha coordinato sul campo per circa dieci anni. Lavora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e ha conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali, il diploma di specializzazione in Archeologia e il dottorato di ricerca in Scienze dell’Antichità. È Ufficiale della Riserva Selezionata dell’Arma dei Carabinieri (Nucleo Tutela Patrimonio Culturale).